Marco Montin Montin: da Venezia alla Croazia in gravel, passando per la Slovenia

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“Breve” diario di Viaggio di un Ciclo Ignorante.
Ciclo, perché fatto in bici. Ignorante, perché ignoravo molte cose riguardo un viaggio in bici.

Prologo
Giusto un anno fa acquistai la mia bici attuale, una gravel, e cominciai a pedalare in maniera abbastanza assidua, partecipando anche a qualche evento Gravel.
Sei mesi dopo feci 50anni. Dopo altri 6 mesi, Il 25 Aprile, giorno del mio onomastico, partii per il mio primo Cicloviaggio in solitaria.
Mezzi: Treno, bici Gravel in assetto bikepacking e le mie gambe, perché se serve spingo.
Mentre per la notte, ostelli, b&b e quel che trovo.

Resoconto
Il mio programma era, ed è stato questo:

Primo giorno
Sveglia all’alba e trasferimento in bici da casa alla stazione di Mestre, circa 20 km;
Prendere il treno regionale Venezia-Trieste ( almeno qui non serve smontare la bici )per scendere al capolinea;

Pedalare da Trieste a Muggia dove inizia la ciclabile Parenzana ( ex linea ferroviaria a scartamento ridotto ) e continuare sulla stessa fino a Groznjan, Grisignana in italiano, circa 80km 900 mt D+

 

Secondo giorno 
Continuare sulla Parenzana fino a Parenzo, dopodiché, risalire la costa verso Nord, toccando Novigrad e Umago per poi arrivare per sera a Pirano. 122 km 1200 mt D+

Terzo giorno
Rientro in Italia seguendo nuovamente la Parenzana e proseguendo lungo la costa, toccando Trieste, Duino, Monfalcone e sostare a Grado per la notte.
111km 1200 mt D+

Piazza Unità d’Italia a Trieste

Quarto giorno 
Seguire alcuni tratti di antiche Vie Consolari Romane, quali via Julia Augusta, Via Postumia, Via Annia. Toccando le cittadine di Grado, Aquileia, Palmanova, Marano Lagunare, Latisana, Concordia Sagittaria. 98km

Quinto giorno
Visitare i Casoni di Caorle dove nel secondo dopoguerra veniva a soggiornare il famoso scrittore Ernest Hemingway. Per poi , seguendo la costa e successivamente la Greenway del Sile, avvicinarmi a casa. Le Cittadine toccate son state
Concordia Sagittaria , Caorle, Eraclea, Cortellazzo, Jesolo, Quarto d’Altino, Casale sul Sile. Ecc. 137 km in pianura.

Uno dei casoni di Caorle

Da Trieste per raggiungere Muggia, dove inizia fisicamente la Parenzana.

Bisogna fare una quindicina di km su ciclabili e strade cittadine abbastanza trafficate. Arrivati alle porte di Muggia inizia il percorso ufficiale su sede propria e qualche tratto in sede promiscua. Da qui al confine croato il fondo stradale è quasi sempre asfalto tranne qualche breve tratto. Mentre , appena attraversato il confine , si ribalta completamente la situazione. Fondo sterrato e piccoli tratti di asfalto.

La parte italiana è veramente minima, in Slovenia eccetto il primo tratto di collina , si costeggia prevalentemente la costa con tratti proprio di fianco al mare , sfiorando le località di Capodistria , Izola , Portorose , Pirano e le saline di Sicciole.

In Croazia invece , il percorso si sviluppa verso l’entroterra e fino a Parenzo, l’ambiente diventa abbastanza selvaggio, solitario. Eccetto pochi paesini , in certi tratti non c’è segno di civiltà recente. Si attraversano boschi con caratteristiche mediterranee e zone coltivate a ulivi, tratti rocciosi e tratti con una terra talmente rossa da fare impressione.

I paesi più interessanti sono Grisignana e Montona.

Son rimasti ancora pressoché intatti , con architetture risalenti al periodo della Serenissima e una buona parte degli abitanti parla un dialetto incrocio tra Veneto e Triestino (sebbene ci si trovi in Croazia ) tanto da farmi sentire quasi a casa.

Parenzo

Da Parenzo in poi ho cercato di seguire un percorso il più possibile adiacente alla costa.

Mi accompagneranno un mare cristallino , una costa rocciosa con moltissime insenature e boschi di pini Marini. Dove ho potuto , ho evitato le strade provinciali ma non sempre è stato possibile.

Poi poco prima del confine sloveno ho ripreso la strada di andata seguendola a ritroso fino a Trieste. Da Trieste a dopo Monfalcone ho percorso la strada statale costiera , fortunatamente molto larga e a tratti anche molto panoramica, e fino a Grado, strade secondarie in mezzo alla campagna e alcune ciclabili.

Tra Grado e Palmanova si trova Aquileia, dove mi son soffermato ad ammirare la Basilica e i resti del foro romano e su questo tratto ho pedalato prevalentemente su ciclabili.

Aquileia

Dopo Palmanova, seguendo la Via Postumia ho percorso nuovamente alcuni tratti sterrati tra una strada secondaria ed un’altra portandomi per pranzo a Marano Lagunare,  giungendo per sera a Concordia Sagittaria dove ho passato la notte.
Il giorno successivo ho pedalato su un percorso misto , fatto da ciclabili unite da tratti di strada normale fino ad arrivare a Jesolo.

Da lì seguendo la Greenway del Sile e risalendola fino a Casale sul Sile ,dove ho lasciato il percorso ufficiale, per dirigermi verso casa seguendo un percorso improvvisato al momento in modo da arrivarci prima dell’imbrunire.

Conclusioni
Di tutto il viaggio la parte più bella a livello naturalistico è stata principalmente in Croazia, mentre ho trovato ovunque cittadine stupende, perché hanno conservato ancora , pressoché intatti, i loro centri storici.

In Croazia, le già citate Grisignana e Montona e naturalmente Parenzo.
In Slovenia Pirano, Izola e Capodistria.
E in Italia quasi ogni città e paese che ho toccato.

Che altro dire?

Ho voluto viaggiare solo non per sfidare me stesso, ma casomai per conoscere ancora di più me stesso e, a viaggio concluso , con esito più che positivo.

Posso solo dire che è stata un esperienza meravigliosa e ricca di emozioni che rimarranno impresse nella mia mente e nel mio cuore e difficili da esprimere a parole e in poche righe.

In viaggio, la cosa migliore è perdersi.
Quando ci si smarrisce, i progetti lasciano posto alle sorprese ,
ed è allora, ma solamente allora , che il viaggio comincia .

Nicolas Bouvier

Marco Montin

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