Oggi parliamo di Redshift, azienda americana fondata da tre ragazzi con passione, capacità tecniche e grande inventiva per la progettazione di componenti per il ciclismo.
Quasi 3 anni fa lanciarono sul mercato una delle loro invenzioni, lo Shockstop stem, un attacco che assorbe le vibrazioni che vengono trasmesse dalla bici al nostro corpo dovute a percorrenza su terreni sconnessi.
A seconda delle geometrie e materiale del telaio, gomme e ruote che utilizziamo sulla nostra bici, queste vibrazioni possono essere trasmesse al nostro corpo e creare sensazioni poco piacevoli o addirittura fastidio fisico.
Già in passato ci sono state aziende che hanno cercato di trovare una soluzione a questo inconveniente ma con poco successo sia dal punto di vista funzionale che estetico, per di più a prezzi esagerati.
Ho seguito con interesse le informazioni di questo Shockstop, letto varie recensioni, i commenti e le relative discussioni, per capire quanto potesse essere valido ed utile per le biciclette, specialmente in ambito gravel.
Ho evitato di fare commenti negativi o positivi basandomi solo su quello che leggevo o capivo guardando questo progetto fino a quando ho avuto modo di parlare direttamente con Erik, uno dei fondatori della Redshift. Mi ha dato tutte le informazioni tecniche e fatto la gentilezza di inviarmi lo Shockstop in prova.
Lo Shockstop arriva nella sua scatola rossa, all’interno di questa oltre all’attacco troviamo anche i diversi elastomeri ed un foglietto con le istruzioni.
Ho passato 10 minuti a guardare ogni singolo dettaglio: la fattura è veramente di ottima qualità, le dimensioni sono appena più grandi di quelle di un classico attacco manubrio, leggermente squadrato ma gradevole esteticamente.
Il peso rilevato in misura 90mm è di 260g, l’attacco che ho ricevuto ha angolazione più o meno 6° esiste anche con angolo +30° ma solo in misura 100mm.
I 5 elastomeri a corredo hanno diversi valori di elasticità e secondo le indicazioni della Redshift vanno combinati in base al proprio peso, ma è possibile scegliere fra le diverse combinazioni per ottenere più o meno escursione dell’attacco, così da accentuare o diminuire l’assorbimento delle vibrazioni. Il massimo dell’escursione che si ottiene combinando gli elastomeri è 2cm.
Il test
Tolgo il mio attacco manubrio e monto lo Shockstop.
La procedura è semplice, basta seguire le istruzioni allegate o i diversi video che si trovano online: si monta l’attacco e si decide la coppia di elastomeri da utilizzare. In questo caso ho scelto l’abbinamento 80+70 anche se per il mio peso è consigliato 80+50: ho voluto rendere appena più rigida l’escursione perché il test è stato fatto utilizzando gomme da 42mm già di loro confortevoli se tenute a pressione 2.2-2.5.
Dopo avere terminato il montaggio seguendo passo passo le istruzioni allegato si va in strada. Ho un dubbio:“Speriamo che la flessione non sia troppa e stravolga la guida della gravel”…
La prima cosa che noto passando sulle buche presenti in strada nel primo tratto di 7km su asfalto scassato (il solito che faccio per tutti i test) è che non le sento. Incredibile.
Decido di continuare a passare con la bici sulle buche per capire meglio se si tratta di effeto placebo o se veramente questo Shockstop funziona.
E grazie a questo attacco la non arriva nessuna vibrazione dall’anteriore, nessun saltello e la guida diventa ancora più fluida e veloce.
La flessione dell’attacco con la combinazione di elastomeri scelti è impercettibile, rende molto piacevole il percorso.
Decido quindi di imboccare lo sterrato che si presenta in parte battuto ed in parte presenta tratti con pietre interrate alternate a smosse. Anche qui il comportamento è eccezionale, l’avantreno legge tutta la strada e le braccia si stancano meno.
Risultato: la guida continua ad essere piacevole.
A fine giro tiro le considerazioni: utilizzando questo attacco con la coppia di elastomeri scelti ed abbinati a gomme da 42mm e pressioni elevate (3.2 bar), l’asfalto scassato diventa quasi una strada liscia e perfetta. Percepisco un movimento quasi impercettibile solo se freno in maniera brusca e su sterrato più complesso va comunque molto bene.
Per chi decide di utilizzare questo attacco manubrio e vuole percorrere molti km può essere utile portarsi nella borsetta o zaino gli altri elastomeri e decidere durante il viaggio di sostituirli in base alla propria guida.
Non preoccupatevi, la sostituzione degli elastomeri impiega 5 minuti di orologio e chiavi a brugola che normalmente ci portiamo dietro per normale manutenzione in casi di emergenza.
Il giorno successivo, visto che dovevo fare un percorso molto impegnativo e per gran parte in sterrato, ho scelto una coppia di elastomeri più morbida.
Ho pedalato 60 km con questa combinazione ed è stato molto piacevole: l’avantreno non rimbalzava seppur il percorso tendesse alla MTB. Sono tornato a casa con braccia e collo completamente rilassate e riposate.
Devo ringraziare i ragazzi di Redshift per questo attacco: un’ottima soluzione per chi fa gravel che consiglierei a chi pratica ciclocross o eventi tipo Eroica, Nova Eroica, Parigi-Roubaix ecc.
Concludo questa breve panoramica con le mie considerazioni.
Le bici gravel non necessitano di forcelle ammortizzate, che andrebbero a snaturare il concetto e la guida oltre che le geometrie e questo attacco è un’ottima soluzione; al tempo stesso molti ciclisti che per scelta o cause di forza maggiore si possono imbattere anche in percorsi più complessi del classico asfalto rovinato, strade bianche o terreni battuti, quindi possono trovare limitato l’utilizzo di una bici gravel e pensare di risolvere montando forcelle ammortizzate.
Il mio consiglio è di scegliere lo Shockstop per evitare di snaturare una bici da gravel ma al tempo stesso poter affrontare anche qualche terreno più complesso.
Dopo aver provato lo Shockstop ho contattato Erik per chiedergli la cortesia di poter offrire uno sconto per l’acquisto diretto, perché sono convinto che questa sia una delle soluzioni migliori esistenti sul mercato dedicata a chi predilige utilizzare bici da gravel, cross, classiche e ciclo viaggi.
Erik ed i suoi colleghi sono stati gentilissimi, hanno accettato la mia proposta e dato la possibilità di acquistare il loro prodotto utilizzando il codice coupon che trovate qui.
Ricordo che tutti i test che eseguo io insieme ad alcuni collaboratori vengo fatti a titolo gratuito, senza nessuna sponsorizzazione e che le aziende ed i loro prodotti testati vengono scelte da noi solo ed esclusivamente considerando la validità degli stessi.
Francesco Dinoia