Il mio essere Gravel: Luca Zanoni

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Vi avevamo proposto di descriverci, rispondendo a poche domande, cos è per voi il gravel: ecco la risposta di Luca Zanoni di Zeta Trail.

Cos’è per te il gravel?

Vengo dal settore “Off-Road” [di coloro cioè, che generalmente non seguono i sentieri, ndr], ma dopo anni dove ho saputo anche ritagliarmi un piccolissimo spazio nel ciclismo locale, sentivo il bisogno di far girare le ruote in un mondo più fresco.

L’impressione è che ognuno veda questo ciclismo a modo suo.

Differenti biciclette, visioni, approcci, interpretazioni … Forse è questo che mi ha più affascinato: il non essere standardizzato, il poter vedere tutto a modo mio e sentirmi comunque parte di una Comunità.

Quindi cos’è il mio essere Gravel? Forse faccio prima a dire cosa non è.

Non è programmare ogni uscita pensando a sentieri da battere, dislivello da fare, discese da affrontare…
Non è snobbare i miei piatti territori, caricare la macchina sempre in cerca “dell’altrove”
Non è rinunciare se è troppo tardi per uscire, se piove o se “quel giro l’ho già fatto”
Non è il peso di ore da condividere solo col rumore delle tue pedalate
Non è seguire le tracce altrui, costruirsi un giro senza l’aiuto della tecnologia, ma basandosi solo su indicazioni e istinto

Non è un sacco di cose, che però mi hanno riavvicinato ad un ciclismo ed al modo di interpretare il mio tempo in maniera più libera e spensierata.

La tua Playlist?

I pensieri sono la Playlist del mio Gravel. Con me ho sempre le cuffiette che regolarmente non uso per far girare la testa al ritmo delle gambe (anzi… sicuramente di più) e trovare soluzioni ai problemi quotidiani, fare progetti che magari perfeziono o boccio il giro successivo, stimolare le sinapsi per tornare stanco nel corpo, ma rinvigorito nella mente.

Qual è il tuo giro ideale? Ci racconti un momento gravel?

Allontanarmi dalle regole che seguo e che spesso mi impongo per quelle ore e km che passo in sella alla mia “Anarchica” bici.
Per me le Vie del Gravel sono appena iniziate e sono ancora lontano dal mio “giro perfetto”.

Per ora mi sono dedicato a riscoprire i miei luoghi, raggiungere mete che non avevo mai raggiunto non venendo dal mondo Road e mettermi alla prova sui miei giri MtB per il gusto di vedere il tutto con occhi differenti.

In quei sentieri forse ho vissuto il “mio momento Gravel”.

Un bambino che mi vede scendere da una pietraia impugnando quel manubrio storto e che chiama il padre urlando: “Guarda Papà!!! Uno con la bici da corsa!!!”,forse anche in quell’istante è racchiuso il mio essere Gravel.

Sentirsi il più “Figo della Domenica” ti fa comprendere che quella bici,che va bene per tutto e per niente, forse sarà il tuo futuro.

Ecco, forse mi servivano queste righe per capire cos’è il mio essere Gravel.

Zanoni Luca
Facebook: Zeta Trail / zetatrail@gmail.com

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