Che dire delle gravel da cicloturismo?
Il cicloturista non ha come interesse principale prestazioni sportive e leggendo i precedenti articoli dedicati alle due diverse tipologie di gravel sarà rimasto con molti dubbi di fronte alle caratteristiche dell’una e dell’altra tipologia.
Durante i viaggi è possibile imbatterci nei più svariati percorsi che mettono a dura prova la bici e lo stesso ciclista.
Spesso li si percorre stanchi e carichi come muli, in sella ad una bici progettata e montata per affrontare sterrati e percorsi più complessi. Ecco perché il cicloturista potrebbe sentire la necessità di qualcosa che lo renda più leggero nella sensazione di guida.

Del resto, dopo lunghe e rilassanti pianure su strade bianche o asfalto, potrebbe capitare di dover affrontare percorsi molto complicati, mulattiere, salite con fondo accidentato, qui se la nostra bici è troppo votata a situazioni “light” ci renderebbe molto complicato affrontare questi percorsi, quindi come si può ovviare a tutto questo?
Sarebbe bellissimo avere la soluzione ottimale per tutto ma dovremo limitarci a mediare la nostra scelta in modo tale che il viaggio che intraprenderemo possa risultare il più piacevole possibile.
Il primo punto da tenere in considerazione riguarda geometria e materiale del telaio: il titanio e l’acciaio la fanno da padroni. Questi materiali offrono un comfort unico e permettono di affrontare centinaia di chilometri in sella grazie alla loro peculiarità nello smorzare le vibrazioni causate dai terreni che incontreremo sulla nostra strada.
Se a questi materiali ci abbiniamo una geometria comoda, il nostro corpo e la nostra mente ce ne saranno grati chilometro dopo chilometro.
Esistono diverse tipologie di acciaio e titanio utilizzati per la costruzione dei telai e vengono lavorati in diversi modi.
Prestate attenzione anche a questo aspetto, sia che acquistiate una bici industriale oppure artigianale, valutate le soluzioni tecniche dei forcellini, passaggi cavi ecc. in base alle vostre necessità.
Dovrete poi valutare se per voi saranno più pratici passaggi cavi interni o esterni, forcellini che permettano escursione in modo da allungare o accorciare il carro nelle diverse situazioni, ecc. ecc.
Riguardo le geometrie le considerazioni da fare sono diverse: anzitutto bisogna capire come risponde il nostro corpo dopo essere rimasto seduto sulla sella per ore e quindi studiare quella che sarà la posizione più adatta a noi per evitare di massacrarci.
Ognuno di noi ha un modo di guidare diverso e necessità diverse: non è detto che il telaio che va bene a me possa andar bene ad altri, quindi il mio consiglio è di provare le bici che spesso vengono date come test dai rivenditori.
O ancora, dedicate del tempo a studiare le geometrie del telaio stesso, e meglio ancora se prima di fare l’acquisto si passa a fare la visita da un biomeccanico ed a seguire ci si ritorna per la messa in sella.
Quali componenti scegliere?
Beh, anche nel cicloturismo ci sono necessità molto complesse e variegate,nessun cicloturista prende la prima bici che gli capita e fa il giro del mondo. Il cicloturista è un animale complesso, forse il più complesso fra i ciclisti…Ecco a grandi linee i componenti che permettono di affrontare con serenità questa avventura a chiunque voglia intraprendere un ciclo viaggio.
Telaio in acciaio o titanio, che abbia predisposizione per montare porta pacchi almeno al posteriore;
Predisposizione per parafanghi e predisposizione per porta borraccia, meglio se 3 al telaio; passaggio cavi con guaine esterne- per i freni vanno bene sia i v-brake o mini v-brake, i classici da strada ma con lungo braccio per montare gomme più generose
I dischi: molti ciclo viaggiatori prediligono quelli con pinza idraulica ad azionamento meccanico per facilità di manutenzione, oppure totalmente meccanici. Personalmente consiglio quelli a doppio pistone (TRP SPyre);
Copertoni, ovviamente da scegliere in base ai percorsi ma normalmente da prediligere quelli a leggera tassellatura con diametri da 32-38mm.
C’è chi li preferisce ultra resistenti (ma pesantissimi) e chi preferisce quelli più leggeri e scorrevoli ma che hanno usura maggiore, il gruppo cambio con rapporti di derivazione MTB per rendere il viaggio meno faticoso possibile; c’è chi predilige una guarnitura tripla, sella ovviamente scelta in base alle proprie misure e peso.

Sceglietene una di buona fattura, con scafo confortevole e media imbottitura viste le ore che si passeranno in bici, manubrio da preferire in caso di piega da strada, quello con 1-2 taglie in più di quello che normalmente si utilizza su bici da corsa o in alternativa per chi lo preferisce, uno dei nuovi manubri dedicati alle bici gravel che presentano diversi gradi di scampanatura.
Questo è ciò che si dovrebbe considerare nella scelta di una bici da utilizzare per i nostri viaggi. Auguro a tutti gli amanti di questa disciplina buone pedalate intorno al mondo e che possano essere giorni bellissimi.
Francesco Dinoia