Sono ormai tanti i progetti che uniscono il riciclo, l’attenzione per l’ambiente e lo sport.
Uno di questi è il progetto di Paolo Creunto, piemontese di Pinerolo: la Ri-Cicletta, che si basa sull’idea di riciclare prodotti inquinanti come le gomme delle bici per realizzare borse, cinture e accessori.
Anzitutto, chi c’è dietro la Ri-Cicletta, e come nasce questo progetto?
L’idea non è mia: fu presentato un progetto simile già nel ’98 al Salone di Berlino e mi colpì. Era utile, ecologico e funzionava.
Nel mondo del ciclismo italiano è una novità – mi sono detto – così ho provato a lavorarci anche a casa.
Nel marzo-aprile del 2013 mi sono buttato in questa avventura. Sono un piccolo artigiano, ho imparato pian piano informandomi da autodidatta. Sono andato a tentativi: ho provato a riadattare la gomma, provando a modellarla e a trattarla. Inizialmente il risultato non rispecchiava appieno quello che volevo, ma col tempo mi sono specializzato.
La particolarità di quello che faccio è che ogni copertone è unico. Solo l’usura della gomma può decretare che modello verrà fuori.
Quali sono state le maggiori difficoltà nella realizzazione?
Un grosso problema è stato il colore. Non avevo assolutamente idea di come verniciare i prodotti una volta realizzati. La gomma è elastica, morbida e i copertoni sono secchi e resistenti al colore.
Per trovare una soluzione ho chiesto ad un amico che lavorava nel settore delle vernici. Nel giro di poco ha creato per me uno smalto all’acqua che uso ormai da cinque anni, la cui applicazione dura nel tempo.
Certo, come ogni colore su pelle riporta i segni di usura, come la pelle e il cuoio, ma fa il suo bell’effetto.
Quali sono le possibili trasformazioni di una bici e in base a cosa le scegliete?
Sono io a decidere e sperimentare. Cerco di accontentare il cliente nella lavorazione e nelle fibbie. Ho dei fornitori sulle fibbie, e al momento una delle più gettonate è quella in argento antico, un colore né lucido, né satinato.
Di solito le cinture hanno colori scuri, ma posso personalizzarle.
Cerco di ottimizzare tutto il materiale che ho, usando le parti scartate per realizzare bracciali, portachiavi, cravatte.
Con camere d’aria e pneumatici grossi, di camion e trattori, realizzo borse. Per assemblare i pezzi utilizzo una macchina da cucire lineare e aggiungo i manici alla fine. Non utilizzo misure e basi, perché il mio scopo è quello di realizzare prodotti originali.
Amo l’idea di creare pezzi unici.
Per i manici utilizzo un processo particolare: per colorarli utilizzo banner pubblicitari riciclati, ritagliati e uniti tra loro. Ne viene fuori un potpourri di colori, che io chiamo smarties.
Qual è l’aspetto più coinvolgente di questo lavoro, e quale quello più noioso?
A me piace e rilassa il processo creativo. Il fatto che i miei prodotti vengano indossati e apprezzati non può che rendermi felice.
La parte peggiore è sicuramente il lavaggio e il recupero delle gomme.
Come è possibile mettersi in contatto con voi?
Io sono presente sui social: gestisco la pagina e il gruppo Ri-Cicletta su Facebook, l’account Instagram @riciclettainst e la mia mail paolo.creunto@gmail.com.
Una curiosità: vi è già capitato di avere a che fare con bici gravel?
Il gravel è piu specifico come pneumatico ma alla fine è sempre utilizzabile.
C’è da dire che le gomme delle bici sono particolarmente difficili da riciclare. I classici macchinari non riescono a separare la gomma dalla tela e dal nylon. Per questo motivo ci lavoro tanto: è importante trovare il modo di riutilizzare gli scarti, senza buttare o abbandonare materiali che potrebbero essere inquinanti per l’ambiente.