Lodi, presidente FIAB e assessore Tarchini: le nuove vie siano ciclabili

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Piazza della Vittoria a Lodi

Nel nostro percorso sul cicloturismo, abbiamo iniziato a interessarci a come concretamente l’interesse per una scelta ecologica può trasformare la viabilità e le infrastrutture di una città.

Il primo esempio che vorremmo proporvi in tal senso è Lodi, una cittadina distante mezz’ora di treno da Milano ideale per studiare come esprimere al massimo le potenzialità della bicicletta come veicolo per muoversi.

Cosa significa ciclismo per una provincia?

Giuseppe Mancini, presidente FIAB Lodi

La forza di far parte di una federazione (siamo nel team FIAB dal 2001) è poter fare squadra per chiedere cose per chi vuole spostarsi, per fare turismo, per andare lavoro e scuola in bici per poter contrastare inquinamento e traffico.

Ci manca l’aspetto sportivo forse, perché non siamo iscritti al CONI. E in effetti, il termine ciclisti è troppo generico.

Siamo due categorie diverse: andiamo al passo dell’ultimo e per noi fare settanta km significa stare fuori tutto il giorno, mangiare insieme. In questo senso, in effetti, abbiamo una filosofia molto gravel: pedaliamo per stare insieme, la bici non è solo un mezzo sportivo.

La nostra attività è più rivolta alla bici come mezzo per per la città, sentiamo la responsabilità di stimolare la politica locale, regionale e nazionale.

L’Italia rispetto a Germania e Olanda è ancora molto, forse troppo, indietro. Manca una classificazione ad esempio dei diversi tipi di ciclabile, locale, regionale o nazionale. FIAB si sta muovendo in questa direzione perché siamo convinti che incentivare l’utilizzo della bici comporterebbe vantaggi veramente per tutti.

Alberto Tarchini, Assessore all’ambiente, viabilità e trasporto pubblico locale

In ambito urbano gli itinerari ciclabili assolvono a molte funzioni e sono a disposizione degli utenti per gli spostamenti quotidiani come per le finalità maggiormente ricreative: benessere e turismo.

Sono dell’idea che il ruolo fondamentale delle piste ciclabili sia quello di garantire a chi sceglie le due ruote la libertà di spostarsi in sicurezza attraverso percorsi efficienti.

La nostra cittadina si presta molto bene ad essere visitata in bicicletta: buona parte delle attrazioni e dei luoghi d’interesse che Lodi offre ai visitatori è custodita nel Centro Storico: dai Giardini Barbarossa fino alla Cattedrale Vegetale sul lungofiume, passando per i musei, i luoghi di culto ed i palazzi storici.

Che tipo di rapporto esiste tra FIAB e comune? Quali sono i risultati di una buona collaborazione?

Giuseppe Mancini

Il ruolo di FIAB a Lodi comprende essere intermediari tra città e comune. L’amministrazione deve badare a molte cose e spesso risponde a nostre sollecitazioni grazie ai bandi a cui le amministrazioni si avvicinano per avere finanziamenti.
Cerchiamo di avere buon rapporto anche con le autorità provinciali, che curano le piste ciclabili fuori dal circuito cittadino.

Qui a Lodi stiamo lavorando a  CollegAdda, un’idea sorta già durante l’amministrazione precedente. Il percorso che nascerà da questo progetto è percorso cicloturistico che farà parte della cartografia regionale delle ciclovie.

Il ponte sull’Adda a Lodi

 

Ora il nostro focus è la sicurezza.
Tra le nostre proposte il Pedibus, l’accompagnamento organizzato a piedi o in bici nei percorsi casa-scuola. Serve spirito di collaborazione perché siamo tanti.

Vorremmo che questa proposta diventi comunale, che riceva ufficialità, e venga inserita nel POF delle scuole.
Con l’ Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Lodi abbiamo partecipato alla giornata internazionale del bike to work, giornata internazionale per la verità, che chiede alle persone di andare al lavoro in bici.
Abbiamo coinvolto ospedale di Lodi e Casalpusterlengo. Molte persone andrebbero a lavorare se ci fosse un’attenzione per i ciclisti maggiore: che significa parcheggio coperto, sicurezza..

Alberto Tarchini

I rapporti con FIAB direi che sono molto buoni, con il presidente Mancini il confronto è costante e spesso abbiamo modo di scambiare valutazioni anche con altri membri del Direttivo cittadino. FIAB è stata la prima a segnalarmi la pubblicazione di un nuovo bando di finanziamento regionale per la messa in sicurezza di piste ciclabili in ambito urbano.

Ad esempio, come si anticipava prima, Colleg’Adda, progetto cofinanziato da Regione Lombardia che prevede la realizzazione di 5 nuovi percorsi ciclabili, predisposti in parte riqualificando tracciati esistenti ed in parte realizzandone di nuovi.

In particolare il percorso n.3 denominato Percorso Regionale Adda rappresenta un itinerario a valenza nazionale secondo la classificazione del Programma Regionale della Mobilità e dei Trasporti. Questo percorso infatti si snoda dall’Alta Valtellina fino al fiume Po, attraversando l’intera Provincia di Lodi.

Siamo inoltre impegnati nella realizzazione dell’itinerario ciclopedonale di collegamento con il nuovo polo universitario e grazie alla collaborazione con il Consorzio Muzza e Linea Rete Impianti abbiamo individuato una soluzione che sfrutta un sottopasso esistente per superare l’ostacolo della Via Emilia e questo ci consentirà di mettere a disposizione degli studenti una soluzione funzionale in tempi rapidi.

L’apertura di questo nuovo passaggio consentirà anche di accedere alla pista ciclabile in direzione Lodi Vecchio in un contesto di maggior sicurezza rispetto all’utilizzo della Via del Sandone.

Assessore, se confrontiamo i comuni di Pavia e Cremona, che beneficiano di zone ideali per il ciclismo, come valuterebbe il contributo del Comune e della provincia a favore del territorio lodigiano?
Credo che sia su scala comunale che a livello provinciale ci sia ancora molto lavoro da fare. In città serve rendere la “rete” ciclabile sicura e capillare, intervenendo dove manca del tutto una valida infrastruttura di collegamento oppure laddove queste non garantiscono adeguata protezione, secondo una logica di corretta condivisione degli spazi tra tutti gli utenti della strada.

A proposito di sicurezza Regione Lombardia ha recentemente pubblicato un bando per il cofinanziamento di progetti di messa in sicurezza delle piste ciclabili cittadine.

Trovo questa iniziativa molto positiva perché mette a disposizione dei comuni risorse per intervenire su percorsi esistenti, utilizzando criteri di attribuzione delle risorse oggettivi e coerenti con lo scopo del bando, ossia ridurre drasticamente l’incidentalità che coinvolge i ciclisti.

Piazza Broletto, sede del Comune di Lodi

Non dobbiamo poi dimenticare il tema dell’allargamento del sottopasso di collegamento tra Viale Pavia e Via Nino Dall’Oro che quotidianamente viene percorso da centinaia di biciclette.I lavori si svolgeranno probabilmente nel secondo semestre del 2019 e sarà una sfida capire quale soluzione alternativa mettere a disposizione durante gli 8 mesi di lavoro.

La formula del cicloturismo può rappresentare un’opportunità molto interessante per il nostro territorio e bisognerà saperla cogliere.

Il lodigiano poi sarà lambito da VenTo, una ciclovia di 679 km che collegherà Torino a Venezia correndo lungo tutto l’alveo del fiume Po. Per ora siamo solo alla prima fase di progettazione, ma mi auguro che il percorso possa diventare realtà in tempi ragionevolmente brevi.

Spostiamoci da Lodi per ampliare lo zoom: qual è lo sguardo di FIAB sulla situazione nazionale?

Giuseppe Mancini

L’Italia è legata a ciclismo sportivo e poco al cicloturismo.

L’anno scorso a fine legislatura, a dicembre, è stata votata la legge sulla mobilità ciclistica, passata unanimità e grazie alla quale ogni amministrazione deve pianificare anche la mobilità ciclistica che raggiunge il livello di qualsiasi altra rete di trasporti.
Il primo punto dice che la bici è un veicolo a tutti gli effetti nonché qualcosa di strategico per risolvere problemi di viabilità e traffico.
Il firmatario è stato Paolo Gandolfi del PD di reggio Emilia (regione che è molto avanti per quanto riguarda l’attenzione al cicloturismo), decisivo insieme a Graziano Delrio ministro dei trasporti. Questo apre la possibilità di ricevere fondi per la viabilità ciclistica.

Si fa evidente ora la necessità di una modifica codice della strada che collimi con questa. FIAB ha detto la sua in varie commissioni e crediamo che possa aiutare a evolverci ulteriormente.

Pubblicato da Giovanni Billeci su Lunedì 15 maggio 2017

Le ciclovie sono il progetto in cui, crediamo, bisognerebbe investire: FIAB da anni sostiene la necessità di Bicitalia, un network di dimensione sovraregionale sul modello delle diverse reti ormai realizzate con successo in diversi paesi dell’Europa.

Ora sembra che sia possibile realizzare la prima rete ciclabile di rilevanza nazionale, la più importante, da Vipiteno in Sicilia, grazie a dei fondi nazionali.

 

 

Se volete segnalarci altri esempi di comuni che hanno messo provvedimenti a favore del cicloturismo in agenda, e che credete vadano valorizzati scrivete a redazione@gravelpeople.it

Ilaria Arghenini

 

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