Pedalata in gravel: attenti alla sella!

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Viaggiare in gravel significa passare ore e ore sulla bici, ma se la sella non è adatta ai percorsi più lunghi, da giro gravel a girone dantesco è un attimo.

Abbiamo chiesto all’artigiano Simoncini qualche consiglio per evitare disagi infernali.

Innanzi tutto, come va con la Simoncini Telai e Biciclette?
Che dire, sto cercando il modo di fare alcuni passi più importanti, che mi permetterebbero di lavorare e accontentare più velocemente i clienti; è il mio impegno di questi mesi estivi.

Ho preso in mano la ditta un anno fa, dopo anni di affiancamento con mio babbo che poi è andato in pensione. Ci ho investito tanto e adesso vedo i risultati.

Sei nel settore da molto tempo e continui a rinnovarti. Se si parla di selle da gravel ci sai consigliare quali caratteristiche deve avere?
Nella mia esperienza di artigiano vedo le biciclette nascere in officina: tendenzialmente è il cliente a decidere ogni dettaglio, fino al millimetro, sella compresa. Per la nostra bici invece, la Breccia, è Fabio Galli a scegliere tutto.

Ad ogni modo, consiglio sempre una sella da corsa/strada ma non estremamente fine o leggera, perché deve essere comunque comoda.

Come si prepara una sella per le uscite in gravel?
– Altezza: quella giusta per te, misurata dal biomeccanico o moltiplicando il cavallo per 0,65. Poi deve essere l’esperienza a farti abbassare o alzare la sella: dipende cioè da come ci si trova meglio. Idem anche per inclinazione e arretramento.
– Inclinazione: la linea che unisce i punti di appoggio dovrebbe essere perfettamente orizzontale. Poi, ripeto, bisogna provarlo per capire come ci si trova meglio.
– Arretramento: dovrebbe stare tra la metà della sella o, magari, un po’ avanzato, se si vuole una posizione meno allungata o da strada.

Quali caratteristiche deve avere una sella per una buona performance in gravel?Non può essere troppo dura, come alcuni modelli da corsa, ma non troppo morbida perché deve dare un sostegno al corpo.

Tu quale usi? Ne consigli qualcuna in particolare?
Tempo fa, per una serie di sfortunati eventi (furto bici all’estero, trasferimento in Paese nuovo, e non ultimo il babbo con la gamba ingessata…), ho dovuto comprare una bici “commerciale”. A parte il telaio in alluminio, che tenni 2 mesi e poi vendetti immediatamente per le orribili caratteristiche meccaniche, mi sono tenuto tutti i componenti di quella bici, e quindi anche la sella.

Mi ci trovavo bene, è una sella Specialized: per abitudine la tengo ancora e ne ho comprata una uguale per un’altra bici che ho.

Bisogna cambiare sella al massimo una volta all’anno, e farlo per tutte le bici che si hanno, se possibile. Come modello, la Fabric Scoop mi sembra un’ottima soluzione.

Francesca Limardo

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