Abbiamo intervistato Antonio Securo, organizzatore dell’edizione 2018 della Veneto Trail, per saperne di più riguardo a un evento che sta entrando nella lista dei classici. Quest’anno sarà il 23 giugno, e i partecipanti verranno condotti lungo 550 km e 10.000 D+ tra sterrati, sentieri e strade secondarie che attraversano paesaggi indimenticabili.
Partiamo dalla storia: siamo già alla quarta edizione, ma come è nato il Veneto Trail?
A dire la verità per noi questa è la prima edizione da organizzatori, gli scorsi anni eravamo dei partecipanti entusiasti ed il Veneto Trail era organizzato da Roberto Polato che ora si è completamente dedicato al progetto del Veneto Gravel. La filosofia e la voglia di migliorare rimangono comunque, così come quasi tutte le caratteristiche dell’evento, salvo eccezione per il percorso e qualche altra novità.

Quante persone richiede l’organizzazione dell’evento? Arrivate tutti dalla stessa provincia, o da zone diverse?
Per l’organizzazione sostanzialmente siamo in 2 ad occuparci di tutto, padre e figlio. Ci vengono in aiuto a altri 2-3 ragazzi del team e il presidente per quanto riguarda la tracciatura del percorso e alcune fasi logistiche. Siamo tutti di Cittadella (PD) e dintorni.
Qual è il momento più bello per chi organizza, e quale quello peggiore?
Il momento più bello è senza dubbio la progettazione del percorso, dove fortunatamente il territorio Veneto ci presenta svariate possibilità. Ricercare nuove vie sempre più belle, mantenere al minimo le parti in asfalto e rendere il tracciato divertente da pedalare sono sicuramente fra i nostri obbiettivi.
Il lato peggiore è sicuramente quello burocratico; ora come ora però ci tiene un po’ sulle spine l’attesa per la prova del percorso in alcune zone che quest’anno sono ancora innevate e inaccessibili in bici.
Il Veneto Trail attraversa davvero molte zone, come le avete scelte?
Il percorso del Veneto Trail 2018 ha voluto differenziarsi dalle precedenti edizioni cercando, come detto prima, di limitare asfalto e pianura al minimo e aggiungendo luoghi incredibili del Veneto che non erano parte delle tracce precedenti.
Il tracciato risulta più impegnativo degli scorsi anni, se non altro per il dislivello maggiore, ma i luoghi attraversati regaleranno sicuramente molte soddisfazioni. Speriamo di stupire anche tutti gli stranieri, che per la prima volta superano quasi il 20% degli iscritti.
Qual è il tratto che definiresti più difficile, e quale il più bello?
Il tratto più difficile sarà la salita verso la forcella Alleghe, al cospetto del Civetta, dove si raggiungerà anche il punto più alto del percorso. Le pendenze eccessive (23/25%) costringeranno a spingere la bici, ma si tratta solamente di 700-800m in tutto.
Difficile scegliere il tratto più bello, fra la foresta del Cansiglio, l’altopiano di Asiago e le sue
malghe, il Pelmo e la val Zoldana, Alleghe e il Civetta, il Passo Cereda e l’Agordino o le valli di Primiero con le relative cornici dolomitiche
… diciamo che ne vedremo delle belle!

Con quale bici pensi di correre il 23 giugno?
Il percorso è pensato per bici mtb, non ci sono molti passaggi tecnici e discese veramente impegnative, quindi per noi è sufficiente una front.
Non è comunque da escludere che qualcuno lo affronterà con bici gravel con gomme adatte, in questo caso da raccomandare di avere giusti rapporti in quanto le pendenze in alcuni tratti saranno notevoli.
Progetti futuri?
Per ora siamo molto concentrati su come far bene alla nostra prima edizione da organizzatori. Per il prossimo percorso punteremo sicuramente sul monte Grappa che consideriamo la nostra montagna e che quest’anno abbiamo colpevolmente escluso. Poi ci sono delle zone del Veneto (sempre montuose) che, un po’ per scomodità e un po’ per
dare precedenza ad altre, sono state trascurate.
Infine, per i lettori interessati, cosa è indispensabile per partecipare al VT?
Per partecipare all’evento servono solamente voglia d’avventura e voglia di pedalare in assoluta libertà senza guardare il tempo, solo così il divertimento è assicurato. Non dimentichiamoci che visti i dislivelli un pelo di allenamento farebbe comodo, più per le ore in sella che per altro. Dal punto di vista del materiale ovviamente serve un GPS!
Info: https://venetotrail.eu/
Ilaria Arghenini